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Cosa c’è da sapere sulla potenza impegnata: calcolo, bolletta e ottimizzazione

Guida alla Potenza Impegnata del Contatore: scopri come calcolarla e modificarla per Migliorare la tua Fornitura Elettrica e Risparmiare

Il contatore salta e non c’è più elettricità in casa.
Succede spesso e il motivo principale è solitamente aver acceso più elettrodomestici contemporaneamente senza pensare a un sovraccarico di potenza elettrica necessaria per l’utilizzo di ogni apparecchio.

Che si tratti di leggere correttamente la bolletta, calcolare il fabbisogno energetico o adattare la potenza impegnata a nuove esigenze, essere informati è sempre molto importante e può aiutare a ottimizzare i consumi e risparmiare sui costi energetici.

In questo articolo parliamo proprio di potenza impegnata: che cos’è e come gestirla per un uso efficiente e consapevole dell’energia elettrica in ambito domestico.

Potenza impegnata

Cos’è la potenza impegnata

La definizione di potenza impegnata è il livello di potenza, espresso in kilowatt (kW), reso disponibile per la fornitura elettrica di una specifica utenza.

Questo livello di potenza viene stabilito al momento della sottoscrizione del contratto con il fornitore di energia elettrica e si basa sulle esigenze del cliente, tenendo conto del tipo e del numero di apparecchi elettrici normalmente utilizzati.

Per la maggior parte delle abitazioni, la potenza contrattuale impegnata standard è di 3 kW. Se il consumo simultaneo di vari apparecchi elettrici supera questa soglia, ecco che il contatore scatta, interrompendo temporaneamente la fornitura di energia.

Per scegliere correttamente la potenza elettrica massima da contrattare, i fattori principali da considerare sono: il numero di persone che abitano nell’appartamento, le abitudini quotidiane, la quantità e il tipo di elettrodomestici utilizzati.

Come si calcola la potenza impegnata

Per calcolare la potenza impegnata si deve fare una stima del consumo energetico degli apparecchi elettrici presenti in casa. Poi, si somma la potenza di ciascun elettrodomestico, tenendo conto del loro uso simultaneo.

I passaggi da considerare per il calcolo sono molto semplici:

  1. Fai una lista di tutti gli elettrodomestici e dispositivi elettrici che utilizzi abitualmente in casa.
  2. Individua la potenza di ciascun elettrodomestico (questa informazione è solitamente riportata sull’etichetta dell’apparecchio o nel manuale d’uso).
  3. Considera quali apparecchi tendi ad utilizzare contemporaneamente.
  4. Somma la potenza di tutti gli elettrodomestici che possono essere in funzione contemporaneamente.
  5. La potenza impegnata dovrebbe essere leggermente superiore alla somma calcolata per evitare interruzioni di corrente.
  6. Verifica il valore della potenza impegnata riportato sulla bolletta.

Dove trovo la potenza impegnata in bolletta

La potenza impegnata è generalmente indicata nella sezione della bolletta dedicata ai dettagli contrattuali o tecnici.

Questo dato è solitamente espresso in kW e può essere trovato accanto ad altre informazioni contrattuali come il tipo di tariffa e il periodo di fatturazione.

Come leggere la potenza impegnata nel contatore

Purtroppo, non è possibile verificare la potenza impegnata direttamente dal contatore. Questo dato non è visualizzabile attraverso il display del contatore elettrico, che fornisce principalmente informazioni sul consumo istantaneo e totale.

Per conoscere la potenza impegnata, è necessario consultare la propria bolletta elettrica. Qui, tra le varie informazioni sulla fornitura, viene indicata la potenza contrattualmente stabilita, consentendo ai consumatori di sapere esattamente quale sia la capacità energetica a loro disposizione.

Differenza tra potenza impegnata e potenza disponibile

La potenza impegnata è la potenza massima che si è contrattualmente autorizzati a utilizzare, mentre la potenza disponibile è la potenza effettivamente erogata dal fornitore e che il contatore può gestire in ogni momento. La potenza disponibile può essere leggermente superiore alla potenza impegnata per consentire brevi picchi di consumo.

Ecco una tabella riassuntiva delle principali caratteristiche che distinguono potenza impegnata e disponibile:

Caratteristiche
Potenza impegnataPotenza disponibile
Definizione
Livello di potenza contrattualmente concordato con il fornitore per l’utenza.Potenza massima che può essere erogata dal contatore prima che scatti l’interruzione di corrente.
Calcolo
Stabilita in base alle esigenze dell’utente al momento del contratto (es. 3kW per utenze domestiche).Potenza impegnata + 10% (es. 3kW + 10% = 3,3 kW).
Scopo
Determinare la capacità energetica necessaria per soddisfare il fabbisogno dell’utente.
Fornire un margine di tolleranza per evitare interruzioni frequenti.
Implicazioni contrattuali
Stabilita nel contratto e influisce sui costi fissi.Superamento regolare implica la necessità di rivedere la potenza impegnata.

Potenza impegnata in caso di impianto fotovoltaico

In un contesto domestico, il limite di potenza impegnata del contatore è generalmente impostato dal gestore elettrico a 3 kW, 4,5 kW o 6 kW, che sono le taglie più comuni per un uso non industriale.

Quando si ha un impianto fotovoltaico, però, la potenza impegnata deve essere considerata in relazione alla capacità produttiva dell’impianto stesso, oltre che al consumo domestico.

Secondo il decreto 37/08 – Art. 2. Definizioni relative agli impianti, la definizione di “potenza impegnata” per un impianto elettrico residenziale con impianto fotovoltaico è il valore maggiore tra la potenza impegnata contrattualmente con il fornitore di energia e la potenza nominale complessiva degli impianti di autoproduzione eventualmente installati. Questo significa che, se un’abitazione ha un contratto con una potenza impegnata di 3 kW, ma l’impianto fotovoltaico ha una potenza nominale di 4 kW, la potenza impegnata totale sarà considerata 4 kW.

Quando si installa un impianto fotovoltaico, quindi, è importante considerare sia la potenza impegnata contrattualmente sia la potenza dell’impianto.

Cambio potenza contatore riduzione e aumento

La potenza della fornitura elettrica può essere modificata, sia in aumento che in riduzione, per meglio adattarsi alle esigenze domestiche.

Ad oggi, i titolari dei contratti di energia possono decidere di aumentare o ridurre la potenza impegnata con incrementi di 1 kW o 0,5 kW. Questa flessibilità offre un vantaggio significativo ai consumatori, che possono personalizzare la potenza impegnata in base alle proprie esigenze, migliorando l’efficienza e il controllo dei consumi energetici.

Per modificare la potenza del contatore, è necessario contattare il proprio fornitore di energia elettrica e richiedere l’intervento. Il processo può comportare dei costi, che variano in base alla tipologia di modifica e alle condizioni contrattuali.

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