Spesa per la materia energia: cosa significa, come trovarla in bolletta e come risparmiare
È arrivata la bolletta della luce e, come spesso succede, ci ritroviamo a esaminare le diverse voci che concorrono al costo totale. Tra queste, una delle più influenti è la spesa per la materia energia: un costo che impatta direttamente sull’importo finale che dobbiamo pagare.
Ma cosa significa esattamente “spesa per la materia energia”? Quali sono le componenti che la determinano e, soprattutto, come possiamo gestirla al meglio per risparmiare?
Proviamo ad andare più nel dettaglio per analizzare cosa comprende la spesa per la materia energia, dove trovarla nella bolletta e come si suddivide tra quota fissa e quota variabile.
Inoltre, vi consigliamo anche alcune strategie pratiche per ottimizzare il consumo e ridurre i costi, per fare scelte più consapevoli e intelligenti riguardo all’utilizzo quotidiano dell’energia.
Dove trovo in bolletta la voce spesa per la materia energia
La voce “spesa per la materia energia” è facilmente individuabile all’interno della bolletta elettrica già nella prima pagina, dove si trova un riepilogo generale dei costi.
Se sai già come leggere la bolletta della luce, avrai notato che, generalmente, subito sotto la dicitura “Totale Spesa” si trovano una serie di voci rappresentate in maniera chiara per facilitare la lettura. Queste voci includono: spesa per l’energia elettrica, spesa per il trasporto e la gestione del contatore, oneri di sistema, altre partite, IVA, imposte e bolli.
Per avere un dettaglio maggiore sulla spesa per la materia energia, è utile consultare le pagine successive della bolletta, dove vengono specificati i costi relativi alle diverse componenti. Qui è possibile trovare informazioni più dettagliate, come le differenziazioni dei costi in base alle fasce orarie di consumo dell’energia, a seconda del piano tariffario scelto dal cliente.
Quali sono le componenti della spesa per la materia energia
La voce di spesa per la materia energia è suddivisa per:
- Quota fissa: una parte del costo che rimane invariata indipendentemente dal consumo di energia.
- Quota variabile: una parte del costo che varia in base alla quantità di energia consumata.
A determinare il totale della spesa sono diverse componenti (che si sommano tra fisse e variabili), come i costi di approvvigionamento dell’energia, i costi legati alla commercializzazione e alle perdite di rete, che variano in base al fornitore e al tipo di contratto e altri importi che concorrono al prezzo totale della materia energia.
Le componenti che influiscono sulla spesa per la materia energia sono:
- Prezzo dell’energia (PE): rappresenta il costo dell’energia elettrica acquistata sul mercato.
- Prezzo della commercializzazione e vendita (PCV): include i costi per il servizio di vendita al dettaglio.
- Prezzo del dispacciamento (PD): questa componente rappresenta i costi sostenuti per il bilanciamento tra domanda e offerta di energia sulla rete.
- Prezzo perequazione energia (PPE): copre i costi associati alle perdite di energia durante il trasporto dalla centrale elettrica al punto di prelievo del cliente.
- DispBT: questa voce, invece, è un rimborso riconosciuto al cliente sotto forma di importo fisso annuale (euro/anno).
Cos’è la quota fissa
La quota fissa è una parte della spesa per la materia energia che rimane costante a prescindere dal consumo di energia elettrica. Viene addebitata per coprire i costi di gestione e amministrazione del servizio di fornitura.
Questa quota è stabilita dal contratto di fornitura e non dipende dalla quantità di energia consumata. In pratica, anche se non si consuma energia in un determinato periodo, la quota fissa viene comunque addebitata nella bolletta della luce, per coprire i costi fissi del servizio, come la manutenzione della rete elettrica e gli investimenti in infrastrutture.
La quota fissa include quindi il prezzo di commercializzazione e vendita e componente di compensazione DispBT.
A cosa corrisponde la quota variabile
La quota variabile è la parte della spesa per la materia energia che cambia in base al consumo effettivo di energia elettrica.
Questa componente viene calcolata moltiplicando il prezzo dell’energia per il numero di kilowattora (kWh) consumati. Più alta è la quantità di energia consumata, maggiore sarà la quota variabile addebitata in bolletta.
La quota variabile dell’energia elettrica è direttamente correlata al comportamento del consumatore: un uso efficiente e attento dell’energia può contribuire a ridurre significativamente questo costo.
Nella quota variabile, invece, troviamo il prezzo dell’energia, il dispacciamento e il costo delle perdite di rete. Inoltre, potrebbe esserci una parte variabile della componente DispBT proporzionale al consumo annuo (attualmente pari a 0 per le utenze domestiche con una potenza fino a 3 kW).
Come risparmiare sulla spesa per la materia energia
Risparmiare sulla spesa per la materia energia è possibile adottando alcune buone pratiche e facendo scelte consapevoli. Ecco qualche consiglio utile:
- Confronta le tariffe >> valutare diverse offerte sul mercato libero e scegliere quella più conveniente in base alle proprie abitudini di consumo.
- Utilizza elettrodomestici efficienti >> preferire elettrodomestici di classe energetica elevata (A++ o superiore) per ridurre i consumi.
- Adotta abitudini di consumo intelligenti >> spegnere le luci quando non necessarie, utilizzare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico, e impostare termostati a temperature ragionevoli.
- Installa sistemi di autoconsumo >> come pannelli solari fotovoltaici, che permettono di produrre energia in proprio e ridurre la quantità di energia acquistata dalla rete.
- Monitora i consumi >> utilizzare app e dispositivi di monitoraggio per tenere sotto controllo i consumi e individuare eventuali sprechi.
Come si calcola la spesa per la materia energia
Il calcolo della spesa per la materia energia rispetto al totale della spesa dell’energia elettrica può sembrare complesso, ma può essere semplificato in alcuni passaggi chiave:
- Determinare il consumo totale di energia
Verifica il numero totale di kilowattora (kWh) consumati nel periodo di fatturazione, indicato nella bolletta. - Calcolare la quota variabile
Moltiplica il consumo totale di energia (kWh) per il costo unitario dell’energia (€/kWh) stabilito dal contratto. - Aggiungere la quota fissa
Somma la quota fissa al risultato ottenuto per la quota variabile. - Considerare eventuali altre componenti
Come costi di commercializzazione, costi di dispacciamento e perdite di rete, che possono essere aggiunte alla spesa complessiva per la materia energia.
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