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Il bollino blu della caldaia: tutte le informazioni utili da conoscere.

Una Guida Completa al Bollino Blu della Caldaia: Quando va fatto il Controllo, le Certificazioni Richieste, Costi e cosa succede in caso di Ritardo o di Contratto di Locazione.

Il bollino blu della caldaia è un certificato obbligatorio, che riguarda la sicurezza e l’efficienza energetica degli impianti domestici.

Che si tratti di una caldaia a gas o a condensazione, questo controllo è una garanzia sia per la tutela della nostra salute sia per l’ambiente, e ci aiuta a evitare multe salate.

Ma di cosa si tratta esattamente?
Ogni quanto va effettuato e a chi rivolgersi per ottenere il bollino blu?

In questa guida completa troverai tutte le informazioni su certificazioni, costi, scadenze e obblighi normativi, per fare chiarezza su un tema spesso circondato da dubbi.

Bollino blu caldaia

Cos’è il bollino blu della caldaia e a cosa serve

Come abbiamo detto in apertura, il bollino blu della caldaia è una certificazione obbligatoria che attesta il corretto funzionamento e la sicurezza di una caldaia.

È rilasciato dopo specifici controlli tecnici, che includono la verifica delle emissioni di fumi e dell’efficienza energetica. I controlli previsti dalla legge includono la manutenzione ordinaria, il controllo dei fumi e la verifica dell’efficienza energetica.

Questa certificazione è necessaria per garantire che le caldaie rispettino le normative ambientali e di sicurezza, contribuendo così a limitare l’inquinamento atmosferico e a prevenire malfunzionamenti o guasti.

Ogni quanto va fatto controllo della caldaia per il bollino blu per legge?

La frequenza del controllo periodico della caldaia domestica per ottenere o rinnovare il bollino blu varia a seconda della tipologia di caldaia e della sua potenza termica.

Ecco una guida dettagliata sulla frequenza dei controlli e ogni quanto è necessaria una revisione.

  • Caldaie a combustibile liquido o solido (come pellet):
    • Potenza tra 10kW e 100kW: controllo ogni 2 anni.
    • Potenza superiore a 100kW: controllo annuale.
  • Caldaie a gas, metano o GPL:
    • Potenza tra 10kW e 100kW: controllo ogni 4 anni.
    • Potenza superiore a 100kW: controllo ogni 2 anni.

Dettagli aggiuntivi per la periodicità dei controlli bollino blu:

  • Ogni 4 anni: caldaie esterne o a camera stagna installate da meno di 8 anni, con potenza inferiore a 35 kW.
  • Ogni 2 anni: caldaie di qualsiasi tipo installate da più di 8 anni.
  • Annuale: per caldaie non a gas, a combustibile solido o liquido, e per impianti centralizzati condominiali, a prescindere dall’anno di installazione.

Esenzioni dall’obbligo del Bollino Blu.

Gli apparecchi che non richiedono il Bollino Blu sono:

  • Scaldabagni a gas o a metano che producono solo acqua calda.
  • Stufe e caminetti non fissi con potenza fino a 5 kW.

La certificazione della tua caldaia

Quando una caldaia supera i controlli tecnici richiesti, viene rilasciato un certificato di conformità, comunemente noto, appunto, come “bollino blu.”

Contenuto della certificazione caldaie
Il certificato del bollino blu include diverse informazioni, come:

  • Dati dell’impianto: modello, potenza, tipo di combustibile utilizzato.
  • Risultati del controllo dei fumi: indicazioni dettagliate sull’emissione di gas nocivi come il monossido di carbonio (CO), per assicurarsi che siano nei limiti di legge.
  • Valutazione dell’efficienza energetica: una misurazione dell’efficienza della caldaia, utile per verificare se l’impianto sta consumando più energia del necessario.

Conservare il certificato
Il documento ha valore legale e deve essere conservato sia dall’ente che ha eseguito il controllo (che ne trattiene una copia per garantire la tracciabilità) sia dal proprietario dell’impianto, il quale può esibirlo in caso di controlli da parte delle autorità competenti.

Chi rilascia il bollino blu

Solo tecnici qualificati e abilitati, registrati presso la Camera di Commercio, possono effettuare i controlli e rilasciare il bollino blu. I tecnici devono disporre di specifiche competenze e strumenti di misura per valutare il corretto funzionamento e le emissioni dell’impianto.

Quali verifiche vanno fatte alla caldaia

Il rilascio del bollino blu è subordinato a una serie di controlli tecnici specifici, che assicurano che la caldaia operi in modo sicuro, efficiente e rispettoso dell’ambiente.

Vediamo in modo approfondito quali sono le verifiche da effettuare:

  • Analisi dei fumi e controllo delle emissioni
    Viene misurata la composizione dei gas di scarico per assicurarsi che l’emissione di sostanze nocive, come il monossido di carbonio (CO) e gli ossidi di azoto (NOx), rientri nei limiti previsti dalla normativa. Un eccesso di questi elementi può indicare una combustione inefficiente e contribuire all’inquinamento atmosferico, oltre che rappresentare un rischio per la salute.
  • Ispezione delle componenti interne
    Durante il controllo, il tecnico esamina le componenti interne della caldaia per verificare eventuali segni di usura o danni. Questa ispezione comprende valvole, scambiatori di calore, guarnizioni e altre parti che possono usurarsi con l’uso. La presenza di perdite o corrosione è considerata un rischio significativo e può portare al mancato rilascio del bollino.
  • Test di efficienza energetica
    Valutare l’efficienza energetica della caldaia è importante per determinare se il sistema utilizza la giusta quantità di combustibile per produrre calore. Caldaie con bassa efficienza energetica potrebbero risultare più costose nel lungo periodo e avere un maggiore impatto ambientale. I tecnici misurano il rendimento del sistema per garantire che la caldaia stia funzionando al meglio, senza sprechi di energia.
  • Controllo del tiraggio e della ventilazione
    Il corretto tiraggio della caldaia e un’adeguata ventilazione sono essenziali per la sicurezza, soprattutto in caldaie installate all’interno di abitazioni o locali chiusi. Un tiraggio inefficiente può causare un ritorno dei fumi all’interno dell’ambiente, mentre una ventilazione inadeguata può portare ad accumuli di gas pericolosi. Il tecnico verifica che i sistemi di ventilazione siano conformi agli standard e che non vi siano ostruzioni o problemi di aerazione.
  • Verifica della presenza di condensa e altri segni di malfunzionamento
    Alcune caldaie, come quelle a condensazione, necessitano di un controllo aggiuntivo sulla gestione della condensa prodotta. Un accumulo eccessivo o un sistema di scarico della condensa non funzionante possono ridurre l’efficienza e compromettere la sicurezza. Inoltre, la verifica di eventuali rumori anomali o perdite può indicare malfunzionamenti che devono essere risolti per ottenere la certificazione.

Quanto costa il bollino blu?

I costi della revisione e del bollino blu per la caldaia possono variare a seconda della località e delle condizioni dell’impianto. Facendo alcune stime, i prezzi medi si aggirano attorno a questi valori:

  • Rilascio del bollino blu: per ottenere la certificazione, il prezzo generalmente oscilla tra i 30€ e gli 80€, a seconda della regione e dell’ente che effettua il controllo.
  • Revisione dei fumi: la verifica delle emissioni di fumi comporta un costo aggiuntivo, compreso tra 50€ e 90€. Questa revisione è parte fondamentale del controllo per garantire l’efficienza e il rispetto delle normative ambientali.
  • Manutenzione ordinaria e straordinaria: se la caldaia necessita di interventi di manutenzione, come pulizia dei componenti o riparazioni, i costi possono aumentare fino a 500€. Tuttavia, effettuare tutti gli interventi di controllo, revisione e manutenzione in un’unica soluzione spesso permette di contenere le spese e beneficiare di pacchetti che includono il rilascio del Bollino Blu insieme ad altri servizi.

Normativa e sanzioni sulla manutenzione della caldaia

La certificazione del bollino blu e il controllo per le caldaie è obbligatoria in Italia, regolamentata principalmente dal D.P.R. 74/2013, che stabilisce i criteri per la manutenzione degli impianti termici e le relative revisioni per garantire sicurezza e sostenibilità. Questo decreto è parte di una serie di nuove norme che mirano a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre le emissioni.

Le scadenze e i requisiti specifici per le revisioni degli impianti sono stabiliti da ulteriori decreti, come il D.lgs. 192/05 e il D.Lgs. 311/06, emanati per recepire la Direttiva Europea 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia. Questi decreti definiscono i tempi e le modalità di revisione per le caldaie, differenziando le scadenze in base alla potenza e al tipo di combustibile dell’impianto.

In alcune regioni italiane, come il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, è stato introdotto il Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici, un sistema digitale che registra e monitora i controlli obbligatori di manutenzione e revisione. Questo sistema permette di verificare facilmente se gli impianti rispettano le normative e se le certificazioni sono aggiornate. La creazione di questi registri regionali contribuisce anche a una maggiore trasparenza e controllo sugli impianti, consentendo anche l’applicazione di eventuali sanzioni in caso di irregolarità nei controlli caldaie.

Arretrati e ritardi del bollino blu: cosa fare?

La mancata certificazione o il ritardo nell’emissione del bollino blu per la caldaia comportano sanzioni, anche abbastanza onerose.

Secondo la normativa vigente, l’omissione della revisione può portare a multe che vanno da un minimo di 500 euro fino a 3000 euro, a seconda della gravità e delle specifiche irregolarità rilevate.

Inoltre, se durante un controllo viene riscontrata l’assenza del libretto dell’impianto, che rappresenta la documentazione obbligatoria per certificare la manutenzione regolare, sono previste ulteriori sanzioni comprese tra 300 e 600 euro.

Cosa c’è da sapere in caso di contratto di locazione

L’articolo 7 del D.lgs 192/05 specifica le responsabilità economiche relative al Bollino Blu della caldaia in caso di contratto di locazione.

Secondo questa normativa, i costi per ottenere il bollino blu rientrano tra lespese di manutenzione ordinaria e, di conseguenza, sono a carico dell’inquilino. Questo significa che l’inquilino deve occuparsi dei controlli periodici e delle certificazioni necessarie per mantenere l’impianto in conformità con le normative.

D’altro canto, la sostituzione della caldaia, che rappresenta un intervento di manutenzione straordinaria, è una spesa obbligatoriamente a carico del proprietario dell’immobile. La distinzione è fondamentale per chiarire che, mentre le verifiche ordinarie spetta all’inquilino, l’investimento necessario per sostituire un impianto obsoleto o danneggiato è una responsabilità del proprietario.

Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento centralizzati in condomini, l’onere di richiedere il controllo dei fumi e di rinnovare il bollino blu è invece affidato all’amministratore condominiale.

Qual è la differenza tra bollino verde e bollino blu della caldaia

Il colore del bollino sulla caldaia, verde o blu, identifica l’ente preposto ai controlli e il contesto demografico in cui si trova l’impianto, specificando anche chi è responsabile per il rilascio della certificazione dopo le verifiche tecniche.

  • Bollino verde: Questo bollino viene gestito dalla Regione o dalla Provincia ed è destinato agli impianti di caldaie situati nei comuni con meno di 40.000 abitanti. Il rilascio del bollino verde certifica che le verifiche di funzionamento, sicurezza, ed emissioni siano state completate secondo le normative regionali.
  • Bollino blu: Al contrario, il bollino blu è sotto la gestione diretta del Comune e riguarda le caldaie installate in comuni con più di 40.000 abitanti. Anche questo bollino certifica che la caldaia è conforme agli standard di sicurezza e alle normative ambientali, ma è specificamente gestito a livello comunale.

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