Bollino verde per caldaie: cos’è, quando farlo e come risparmiare sui controlli
Garantire il corretto funzionamento della caldaia non è solo una questione di sicurezza: può aiutarti a risparmiare sui consumi e a rispettare l’ambiente.
Il bollino verde è una certificazione essenziale per verificare l’efficienza della caldaia e prevenire eventuali sprechi e guasti.
Ma ogni quanto va fatto il controllo?
Chi può rilasciarlo e quanto costa?
Scopri tutto quello che devi sapere su questa certificazione, dai controlli periodici alle normative, per mantenere in regola e performante il tuo impianto di riscaldamento.
Cos’è e a cosa serve il bollino verde della caldaia
Il bollino verde è una certificazione obbligatoria rilasciata per attestare la corretta manutenzione della caldaia e la sua efficienza.
A livella puramente pratico, si tratta di un adesivo che viene applicato sulla caldaia stessa, a seguito della revisione, e garantisce che l’impianto di riscaldamento funzioni in sicurezza, senza guasti o malfunzionamenti che potrebbero causare sprechi di energia e aumentare le bollette.
Il bollino verde ha lo scopo di:
- Assicurare la sicurezza dell’impianto.
- Prolungare la durata della caldaia.
- Garantire un funzionamento efficiente.
- Ridurre l’inquinamento atmosferico.
Come funziona il bollino verde?
Il bollino verde viene rilasciato in triplice copia:
- una copia deve essere inviata all’ente di controllo locale (Comune o Provincia)
- la seconda è per il responsabile dell’impianto
- la terza rimane alla ditta che ha eseguito i controlli.
Questo sistema garantisce la tracciabilità e la registrazione della certificazione, consentendo di monitorare lo stato dell’impianto nel tempo.
Ogni quanto va fatto controllo e bollino verde
La frequenza dei controlli per fare la revisione e ottenere il bollino verde varia in base al tipo di caldaia e al combustibile utilizzato.
Ecco ogni quanto va fatto il controllo della caldaia:
- Ogni 2 anni per impianti termici a combustibile solido o liquido (come caldaie a pellet o biomassa) con potenza tra 10 e 100 kW.
- Ogni 4 anni per caldaie a gas, metano o GPL con potenza tra 10 e 100 kW.
- Annualmente per impianti a combustibile solido o liquido con potenza oltre i 100 kW.
- Ogni 2 anni per caldaie a gas, metano o GPL con potenza superiore a 100 kW.
La certificazione della tua caldaia
Quando una caldaia supera i controlli tecnici richiesti, viene rilasciato un certificato di conformità, comunemente noto, appunto, come “bollino blu.”
Contenuto della certificazione caldaie
Il certificato del bollino blu include diverse informazioni, come:
- Dati dell’impianto: modello, potenza, tipo di combustibile utilizzato.
- Risultati del controllo dei fumi: indicazioni dettagliate sull’emissione di gas nocivi come il monossido di carbonio (CO), per assicurarsi che siano nei limiti di legge.
- Valutazione dell’efficienza energetica: una misurazione dell’efficienza della caldaia, utile per verificare se l’impianto sta consumando più energia del necessario.
Conservare il certificato
Il documento ha valore legale e deve essere conservato sia dall’ente che ha eseguito il controllo (che ne trattiene una copia per garantire la tracciabilità) sia dal proprietario dell’impianto, il quale può esibirlo in caso di controlli da parte delle autorità competenti.
Perché serve una certificazione per la caldaia?
La certificazione del bollino verde per la caldaia è fondamentale per garantire la sicurezza dell’impianto, l’efficienza energetica e la tutela ambientale.
Questo adesivo, infatti, certifica che la caldaia è stata sottoposta ai controlli di manutenzione necessari e che funziona correttamente, evitando sprechi energetici e potenziali danni.
Il bollino verde non solo tutela la tua casa da guasti, ma riduce anche l’impatto ambientale, contribuendo a un minore rilascio di emissioni inquinanti nell’atmosfera.
È quindi uno strumento di sicurezza e risparmio che assicura il rispetto delle normative ambientali e previene aumenti ingiustificati dei consumi.
Chi rilascia il bollino verde per la caldaia
Il bollino verde viene rilasciato esclusivamente da tecnici autorizzati o aziende specializzate iscritte in appositi registri regionali.
In base alla normativa italiana, il bollino verde è gestito dagli enti locali: nelle città con popolazione inferiore ai 40.000 abitanti, viene rilasciato direttamente dalla Provincia o dalla Regione, mentre nei comuni più grandi la competenza passa al Comune.
Il tecnico abilitato, al termine della revisione, appone l’adesivo del bollino verde, rilasciando un certificato in triplice copia destinato all’Ente, al responsabile dell’impianto e alla ditta esecutrice dei controlli.
Quali sono le verifiche necessarie per il bollino verde
Per ottenere il bollino verde, la caldaia deve superare una serie di verifiche tecniche volte a garantire efficienza e sicurezza.
I controlli includono:
- Analisi dei fumi per monitorare le emissioni e accertarsi che siano entro i limiti previsti dalla legge;
- Controllo del rendimento energetico per assicurarsi che la caldaia funzioni al massimo dell’efficienza;
- Controllo del risparmio energetico che verifica che l’impianto non consumi energia in eccesso e contribuisca alla riduzione dei costi.
Questi controlli non solo rispettano i requisiti di legge ma permettono anche di ottimizzare le prestazioni della caldaia e prolungarne la vita utile.
Quanto può costare il bollino verde per la caldaia
Il costo del bollino verde varia da Regione a Regione, ma generalmente è compreso tra i 6 e i 10 euro, destinati all’ente competente per la certificazione.
A questo importo va aggiunto il costo dell’intervento del tecnico per i controlli, che può variare tra 50 e 90 euro per la revisione dei fumi e fino a 500 euro per interventi di manutenzione straordinaria.
Alcuni tecnici offrono pacchetti di manutenzione completi che includono tutte le verifiche richieste, permettendo di risparmiare sui singoli interventi.
Normativa e sanzioni in merito al bollino verde
L’obbligo di bollino verde è regolato dal D.P.R. 74/2013 e dai decreti legislativi 192/05 e 311/06, che recepiscono la direttiva europea 2002/91/CE in merito al rendimento energetico degli edifici.
Le normative stabiliscono le scadenze e le modalità dei controlli, differenziando le tempistiche in base al tipo di impianto e di combustibile utilizzato.
La mancata certificazione del bollino verde può portare a sanzioni severe: le multe per chi non effettua la revisione della caldaia possono variare dai 500 ai 3000 euro, mentre la mancanza del libretto di impianto può comportare una sanzione tra 300 e 600 euro.
Cosa succede in caso di arretrati o ritardi?
Nel caso in cui il bollino verde non venga rinnovato entro le tempistiche previste, è necessario richiedere un controllo il prima possibile per evitare eventuali sanzioni.
Gli enti locali, infatti, possono eseguire ispezioni periodiche sugli impianti e, in caso di bollini arretrati, il responsabile della caldaia è tenuto a dimostrare che siano stati rispettati i requisiti di legge.
Rivolgersi a un tecnico abilitato per recuperare eventuali certificazioni mancanti è essenziale per evitare multe salate e per assicurare la conformità della caldaia alle normative.
Chi provvede al bollino verde in caso di contratto di locazione
Quando si parla di bollino verde e contratti di locazione, è importante sapere chi è responsabile dei costi di certificazione e manutenzione.
L’articolo 7 del D.Lgs. 192/05 specifica che il bollino verde è considerato una spesa di manutenzione ordinaria e, come tale, è a carico dell’inquilino.
Qualora fosse necessaria una sostituzione della caldaia (manutenzione straordinaria), i costi sono invece a carico del proprietario dell’immobile.
In presenza di impianti centralizzati, come nel caso di condomini, la gestione e il rinnovo del bollino verde rientrano nelle competenze dell’amministratore condominiale.
Differenza tra bollino verde e bollino blu
Ma per la conformità della caldaia bollino verde o bollino blu sono la stessa cosa?
La risposta è no. Ci sono delle differenze tra le due certificazioni.
Il bollino verde si differenzia dal bollino blu principalmente per l’ente che lo rilascia e per la tipologia di comune in cui viene applicato.
Mentre il bollino verde è gestito dalle Regioni o dalle Province per impianti situati in comuni con meno di 40.000 abitanti, il bollino blu è di competenza del Comune per caldaie installate nei centri abitati più grandi.
In entrambi i casi, l’obiettivo è certificare la sicurezza, l’efficienza e il rispetto delle normative ambientali, ma la differenza organizzativa risponde alle diverse esigenze logistiche e di controllo tra comuni piccoli e grandi.
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