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Corrispettivo CMOR: come influenza le tue bollette e come gestirlo

Scopri cos'è il corrispettivo CMOR, come calcolarlo, dove trovarlo in bolletta e come contestarlo se necessario.

Ti è mai capitato di notare una voce chiamata “CMOR” nella lettura della tua bolletta dell’energia o del gas e non sapere di cosa si trattasse?

Il corrispettivo CMOR (Corrispettivo di Morosità), è un addebito che può sorgere se non hai saldato le fatture del tuo precedente fornitore. In altre parole, se cambi fornitore ma hai delle bollette insolute con quello vecchio, il nuovo fornitore applica questa cifra come indennizzo per il ritardo nei pagamenti.

In questo articolo, ti spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cos’è il corrispettivo CMOR, come viene calcolato, dove trovarlo in bolletta, e cosa fare se ti trovi in una situazione di morosità.

Leggi oltre per scoprire tutto ciò che devi sapere per evitare spiacevoli sorprese!

Cos’è il corrispettivo CMOR

Il Corrispettivo di Morosità (significato dell’acronimo CMOR) è un addebito che il nuovo fornitore di energia elettrica o gas può applicare sulla bolletta al cliente moroso che non ha pagato una o più adempimenti del fornitore precedente. Questo importo viene pagato al nuovo fornitore come indennizzo a favore del precedente venditore, per il mancato pagamento da parte del cliente. In altre parole, se sei in morosità con il tuo vecchio fornitore, il nuovo fornitore può addebitarti il CMOR per conto di quest’ultimo.

Questo corrispettivo è disciplinato dall’allegato A della delibera 593/2017/R/com dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che ne stabilisce le modalità e i limiti di applicazione.

Nella bolletta, troverai una diciturache indica chiaramente l’addebito del CMOR, come ad esempio: “In questa bolletta Le viene addebitato per conto di un Suo precedente venditore il ‘Corrispettivo CMOR’, a titolo di indennizzo, per il mancato pagamento di una o più bollette. Per ulteriori informazioni su tale corrispettivo si deve rivolgere al precedente venditore o chiamare il numero verde 800 166 654. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.arera.it“.

Questo addebito non è una penalità diretta, ma un risarcimento per il fornitore che subisce il rischio di non pagamento a causa della morosità del cliente. La normativa ARERA mira a garantire la trasparenza di queste operazioni, tutelando sia i fornitori che i consumatori.

Come si calcola il Corrispettivo CMOR

Il calcolo del Corrispettivo di Morosità (CMOR) avviene tenendo in considerazione vari fattori relativi ai consumi e alle fatture non saldate. La metodologia prevede di considerare la spesa per un periodo di 4 mesi di fornitura, anche se non consecutivi, tra gli ultimi 12 mesi prima della data di cambio del fornitore (switching). Questo permette di avere una stima rappresentativa dei consumi recenti e dei debiti accumulati.

Inoltre, si calcola il credito insoluto per le fatture che riguardano i consumi e gli oneri relativi alla fornitura dei 5 mesi precedenti la data di switch-out. Questo credito rappresenta l’importo che il cliente non ha pagato al fornitore precedente e che ora viene addebitato come CMOR dal nuovo fornitore.

Il CMOR viene determinato anche sulla base del valore medio degli importi fatturati durante il periodo di 4 mesi di erogazione della fornitura, al fine di stabilire una cifra proporzionale ai consumi effettivi.

In alcuni casi, come quando il cliente ha un credito verso il fornitore precedente, il CMOR riconosciuto non può essere superiore all’importo del credito maturato. Questo significa che, in caso di saldo positivo da parte del cliente, l’addebito del CMOR sarà limitato alla cifra del credito esistente.

Inoltre, è importante sapere che il CMOR non può essere applicato su fatture emesse da più di 12 mesi dalla data di erogazione del servizio. Questo limite temporale garantisce che il corrispettivo venga calcolato solo su debiti relativamente recenti, evitando addebiti per crediti troppo datati.

Importo minimo e massimo

Esistono dei limiti sull’importo del CMOR.

L’importo minimo che può essere addebitato è di 10 euro, mentre il valore massimo è commisurato alla spesa per due mesi di fornitura.

Questi limiti servono a garantire che l’addebito non diventi eccessivo e che resti proporzionato al valore delle fatture non pagate.

Dove si trova in bolletta il Corrispettivo CMOR

Il CMOR viene indicato in bolletta nella sezione che raccoglie i costi aggiuntivi o le tariffe non direttamente legate alla fornitura di energia o gas. A seconda del fornitore, puoi trovarlo in diverse voci della bolletta, ma generalmente si trova sotto le seguenti sezioni:

  • “Oneri aggiuntivi” o “Voci extra”: Qui vengono elencati tutti gli importi aggiuntivi rispetto ai costi di fornitura, tra cui anche il CMOR, che viene addebitato separatamente.
  • “Altre partite”: Questa sezione raccoglie altre voci extra che non appartengono ai costi di fornitura ma sono comunque dovute dal cliente, come appunto il CMOR.
  • “Oneri diversi da quelli dovuti per la fornitura di gas/energia elettrica – Corrispettivo CMOR”: Se specificato, il CMOR può comparire con una voce dettagliata che chiarisce che si tratta di un addebito per il mancato pagamento di fatture precedenti.

In generale, la bolletta fornisce un’indicazione chiara di quanto dovuto per il CMOR, con una descrizione che specifica che l’addebito è effettuato per conto di un precedente fornitore, a titolo di indennizzo per i pagamenti non saldati. Se non trovi il corrispettivo CMOR o hai difficoltà a identificarlo, puoi sempre contattare il fornitore per chiedere chiarimenti.

Quando viene addebitato in bolletta il Corrispettivo CMOR

Il Corrispettivo di Morosità viene addebitato in bolletta dal nuovo fornitore di energia elettrica o gas dopo il passaggio al nuovo contratto. Generalmente, il CMOR viene applicato tra 6 e 12 mesi dalla data di switching, ossia dal momento in cui il cliente cambia fornitore.

Questo periodo consente al nuovo fornitore di verificare e calcolare l’ammontare del debito relativo alle fatture non pagate dal cliente verso il precedente venditore.

Quindi l’addebito non avviene immediatamente, ma solo dopo che il nuovo fornitore ha avuto il tempo di acquisire tutte le informazioni relative alla morosità e di calcolare l’importo da addebitare. Pertanto, potrebbe esserci un certo intervallo di tempo prima che il cliente veda l’addebito in bolletta.

Se il cliente ha difficoltà a saldare l’importo del CMOR in un’unica soluzione, è possibile rateizzare il pagamento con il fornitore con cui si ha il debito. In questo caso, il fornitore è obbligato a offrire la possibilità di pagare in più rate, rendendo più facile per il cliente onorare il debito senza dover affrontare un’unica somma elevata.

Come e quando contestare il Corrispettivo CMOR

Se ritieni che l’addebito del Corrispettivo di Morosità (CMOR) sia illegittimo, errato o ingiustificato (ad esempio se viene pagato 2 volte), hai il diritto di contestarlo inviando un reclamo scritto al fornitore.

Contestare un addebito errato, infatti, è un diritto del consumatore e ci sono diverse risorse a tua disposizione per risolvere eventuali disguidi.

Ecco come si può annullare:

Come contestare il CMOR

  1. Invia un reclamo scritto: Il reclamo deve essere inviato tramite raccomandata A/R, fax o PEC (Posta Elettronica Certificata).
  2. Motivi della contestazione: Devi specificare chiaramente i motivi per cui richiedi l’annullamento o la rettifica del CMOR, ad esempio se ritieni che l’importo sia errato o se ci sono errori nel calcolo.
  3. Documenti di supporto: Allegare eventuali documenti che dimostrano l’irregolarità dell’addebito, come prove di pagamento, fatture saldate o altri documenti utili.
  4. Documentazione aggiuntiva: Includere una copia completa della bolletta in cui è presente il CMOR e una copia del tuo documento di identità o, se agisci per conto di un altro, una delega.

Cosa succede dopo il reclamo

Il fornitore è obbligato a rispondere al reclamo entro 40 giorni dalla data in cui è stato inviato. Se non ricevi una risposta entro questo termine, puoi rivolgerti a ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) o utilizzare il Sportello del Consumatore per far valere i tuoi diritti.

Se la risposta che ricevi dal fornitore non è soddisfacente, hai ancora la possibilità di fare ricorso a ARERA o allo Sportello del Consumatore, che ti forniranno assistenza nella risoluzione del problema.

Assistenza nella compilazione e invio del reclamo

Se hai bisogno di assistenza nella compilazione e invio del reclamo, puoi rivolgerti a ADICU aps o allo Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente, che offrono supporto ai consumatori in queste circostanze.

Cosa succede se non si paga il Corrispettivo CMOR

Se non paghi il CMOR, la situazione può evolversi in diversi modi. Se il CMOR non viene contestato e non viene saldato, il tuo status di morosità nei confronti del precedente fornitore persisterà, e potrebbero verificarsi delle conseguenze.

Ecco cosa succede in caso di mancato pagamento:

  1. Rimanere in stato di morosità: Se non paghi il CMOR e non contesti l’addebito, continuerai a essere considerato moroso, ossia il debito nei confronti del precedente fornitore non verrà estinto.
  2. Sospensione della fornitura: Il mancato pagamento del CMOR può portare a sanzioni più gravi, come la sospensione della fornitura di energia elettrica o gas da parte del nuovo fornitore, a causa della morosità.

D’altro canto, se il CMOR viene pagato, il debito verso il precedente fornitore si considera automaticamente estinto. Quindi, il pagamento del CMOR ha effetto come “chiusura” della situazione debitoria con il venditore precedente.

Importante da sapere: Sebbene il CMOR venga addebitato in bolletta per un massimo di 12 mesi, la prescrizione delle bollette di luce e gas è di 2 anni. Ciò significa che, anche se il CMOR non viene più addebitato in bolletta dopo 12 mesi, la compagnia energetica potrebbe comunque richiedere il pagamento del debito residuo in seguito, in quanto non è ancora prescritto.

Pertanto, il consiglio è che è sempre meglio affrontare tempestivamente l’addebito del CMOR per evitare l’accumularsi di ulteriori problematiche legate alla morosità.

 

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