Coefficiente c sulla bolletta del gas: che cos’è e come si calcola
Parliamo di lettura della bolletta gas e delle voci da conoscere per un consumo informato e consapevole, essenziale per tenere sotto controllo le spese.
In particolare, ci concentriamo su una voce meno conosciuta di altre, ma pur sempre uno degli elementi fondamentali per interpretare correttamente i consumi: il coefficiente C del gas, un parametro che standardizza i dati di consumo per renderli confrontabili a livello nazionale.
Cos’è il coefficiente c nella bolletta del gas?
Forse non tutti sanno che i consumi di gas indicati nei contatori sono influenzati da diversi fattori che condizionano il volume di gas effettivamente consumato.
Il coefficiente correttivo C del gas è un parametro utilizzato nelle bollette proprio per tenere conto di queste variabili e andare a calcolare con estrema precisione quanto viene effettivamente consumato in ogni casa.
ARERA dà una definizione molto chiara di cos’è il coefficiente c:
«Il coefficiente di correzione dei volumi denominato “C” serve a riportare i volumi alle condizioni standard, trasformarli quindi da metri cubi (MC – consumo misurato dal contatore) a standard metri cubi (SMC – unità di misura usata per la fatturazione), in modo tale che tutti i clienti paghino l’effettiva quantità di gas consumata, indipendentemente dal luogo di fornitura. Ciò è necessario perché il volume del gas varia in base alla temperatura e alla pressione della località in cui si trova la fornitura di gas (variabili che variano in funzione dell’altitudine, della temperatura dell’aria e di altri fattori).»
Per il calcolo del coefficiente c si considerano 3 variabili principali del gas:
- Pressione
- Temperatura
- Composizione
La pressione del gas può variare a seconda delle condizioni atmosferiche, della posizione geografica e dell’altitudine dell’area servita. Il coefficiente tiene conto di queste variazioni per garantire un calcolo accurato del consumo. Anche la temperatura del gas gioca un ruolo cruciale, poiché un aumento della temperatura può espandere il volume del gas. Inoltre, l’umidità viene considerata per rendere il calcolo del consumo ancora più preciso. Infine, la composizione chimica del gas può differire a seconda della fonte di approvvigionamento e influisce sulla densità e rarefazione del gas, determinando il suo potere calorifico e la quantità di energia prodotta durante la combustione.
A cosa serve il coefficiente c gas
In pratica, il coefficiente C serve ad adeguare il consumo misurato in metri cubi (MC) alle reali condizioni di fornitura e consumo, convertendolo in metri cubi standard (SMC). Può essere pensato come un tasso di conversione che consente di uniformare i consumi di gas a livello nazionale.
Questa modalità standard di applicare ai metri cubi di gas consumati il coefficiente correttivo C è stata decisa a partire dal 2009, quando è stata fissata la temperatura predefinita a 15°C, per un livello di pressione pari a 1,01325 bar.
In questo modo, si evita di incorrere in un’errata applicazione delle tariffe relative al consumo per ogni singolo metro cubo di gas.
Che differenza c’è tra MC e SMC
I termini MC (metro cubo) e SMC (metro cubo standard) sono entrambi usati in riferimento ai gas, ma hanno significati distinti e la principale differenza risiede nelle condizioni di misurazione del volume del gas.
MC è il volume di gas misurato nelle condizioni operative, che possono variare notevolmente in base alla temperatura e alla pressione locali. D’altra parte, l’SMC è una unità di misura standardizzata del volume del gas, calcolata in condizioni di temperatura e pressione definite (15°C e 1,01325 bar). Questa standardizzazione permette una valutazione uniforme del consumo di gas, indipendentemente dalle variazioni ambientali.
Come si calcola il coefficiente c gas
Per calcolare il coefficiente C gas è necessario innanzitutto conoscere tre parametri fondamentali per garantire che il consumo misurato sia corretto e confrontabile ovunque:
- Altitudine del comune (H) dove si trova l’abitazione
- Numero di gradi giorno (GG), un valore reperibile nella , specifico per ogni Comune.
- Numero di giorni di esercizio dell’impianto di riscaldamento (ng), che dipende dalla zona climatica di appartenenza dell’immobile.
A questo punto si applicano alcune formule matematiche per arrivare al valore finale del coefficiente c gas
- Calcolo della pressione barometrica (PB), che tiene conto dell’altitudine e della pressione atmosferica locale: 1.01325 X (1-0.0000225577 X H) 5.2559
- Calcolo del fattore di pressione (KP), corregge la pressione misurata per adattarla alla pressione standard: (pb + 0.020) / 1.01325
- Calcolo del fattore di gradi giorno (GG), che distribuisce i gradi giorno sul numero di giorni di esercizio: GG/ng
- Calcolo del fattore di temperatura (Kt), che normalizza la temperatura del gas alla temperatura standard: 288,15 / (295,15 – gg)
- Calcolo del coefficiente C gas, che si ottiene moltiplicando i fattori di pressione e temperatura si ottiene il coefficiente di conversione: Kp * Kt
Proviamo a fare un esempio concreto, per calcolare il coefficiente C gas per un’abitazione situata a 100 metri di altitudine (H=100), con 1500 gradi giorno (GG) e un periodo di esercizio dell’impianto di riscaldamento di 180 giorni (ng=180).
PB = 1,01325×(1−0,0000225577×100)5,2559 = 1,01077
KP = (1,01077+0,020) / 1,01325 = 1,0304
GG = 1500 / 180 = 8,33
Kt = 288,15 / (295,15−8,33) = 1,0033
C = 1,0304×1,0033 = 1.0338
Supponiamo che il consumo misurato dal contatore sia di 200 metri cubi (mc). Il consumo standardizzato (Smc) sarà quindi:
200×1,0338 = 206,76 Smc
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