Sara Caulfield ci svela cosa fa un travel designer e dove viaggiare green
Fare della propria passione un lavoro è il sogno di molti. Per Sara Caulfield il sogno è diventato realtà, dal momento che è riuscita a trasformare il suo amore per il viaggio in una carriera da travel designer e blogger, oltre che scrittrice1.
Le abbiamo fatto alcune domande per scoprire di più sul suo mondo fatto di tanti mondi, ma ti avvertiamo: alla fine dell’intervista proverai l’irresistibile impulso di prenotare un volo. In fondo, a volte, per ricaricarci dobbiamo staccare la spina dal nostro quotidiano.
Cosa fa un travel designer e qual è la differenza con il consulente di viaggio?
La differenza sostanziale è che il travel designer non è un tour operator e non vende viaggi. Io ascolto quello che il cliente ha da dirmi, quello che gli piace, i suoi interessi e quello che vuole fare davvero in viaggio e così gli creo un programma totalmente su misura. Il valore aggiunto è proprio la mia esperienza reale in loco e tutti i consigli che solo una persona che ha viaggiato on the road nelle destinazioni scelte dal cliente può dare. Io ho vissuto in diverse città nel mondo per lunghi periodi, il che rende il tutto ancora più facile. Sul mio blog spiego come funziona.
In tema di viaggi sostenibili, come travel designer quali sono i posti più ecofriendly che hai visitato? Quali i più energetici?
Ho vissuto e viaggiato tra Medio Oriente e Asia per moltissimi anni e ne ho viste di tutti i colori. Ho abitato a Singapore, una città all’avanguardia su molti fronti e decisamente anche su quello della sostenibilità ambientale, sono molto attenti a questo tema. Poi nella top 10 metto i paesi scandinavi, hanno una cura incredibile verso l’ambiente e la sostenibilità, la maniera in cui loro sfruttano le risorse in modo ecologico mi piace tantissimo. È un tema che mi sta parecchio a cuore e mi fa felice quando vedo che ci stiamo interessando sempre di più a curare il nostro pianeta mezzo rotto.
Noi di Accendi siamo sempre per il risparmio energetico anche durante i viaggi. E tu consigli di risparmiare al massimo sul bagaglio per viaggiare leggeri. Vuoi condividere alcuni suggerimenti-chiave per farlo?
Anche io sono sempre dalla parte del risparmio energetico, ci presto moltissima attenzione, da sempre. Per quanto riguarda il bagaglio invece devo dire che da quando ho approcciato uno stile di vita più minimalista, da qualche anno a questa parte, vivo meglio e viaggio meglio. Mi sono resa conto di non aver bisogno di troppe cose per essere comoda e felice. Quando preparo il mio zaino cerco sempre di portare oggetti multitasking, di lasciare a casa quello che non serve portando davvero solo lo stretto necessario e una grandissima mano in questo me la danno i packing cube, dei praticissimi organizer da valigia, senza i quali non potrei andare da nessuna parte. Ormai per me preparare il bagaglio è un gioco da ragazzi e lo faccio in cinque minuti, ma per chi è alle prime armi con questa soluzione consiglio sempre di fare la valigia qualche giorno prima e pensare bene a cosa portare. Con l’abitudine poi diventerà naturale e lo si farà a occhi chiusi, fidatevi.
Hai qualche consiglio da dare a un aspirante travel blogger in cerca di energia?
Per come sono fatta io, che amo i viaggi pazzi, direi decisamente di andare all’avventura nelle destinazioni meno battute dai turisti o nei posti più strani. Di prendere i mezzi pubblici invece dei taxi, di affittare una bici o magari andare a piedi, di mangiare local invece del fast food o del ristorante alla moda, di addentrarsi dappertutto e non farsi scappare nessun angolo nascosto. Insomma a me piace il viaggio non convenzionale e chi mi segue lo sa bene.
Sara, ti è mai capitato di visitare un Paese dove la corrente elettrica non è così scontata?
Oh sì, spessissimo in Asia e in Africa, per esempio! In alcuni paesi la corrente elettrica non solo non è così scontata, ma talvolta non è nemmeno presente. Ho assistito varie volte a cali di energia o totale assenza di elettricità in India, in Cambogia, in Myanmar, ma anche in Uganda o in Nigeria e non importa se alloggi in un hotel a 5 stelle o in un ostello, spesso accade anche nei posti meno “underground”. È incredibile come una cosa che diamo davvero per ovvia nella nostra vita di tutti i giorni, nel 2019 sia ancora un lusso per molti paesi.
Fonti
- “Sorrisi in Sri Lanka” e “Tokyo Monogatari”, entrambi della casa editrice GoWare.