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ARREDAMENTO E RICICLO CREATIVO: I CONSIGLI DI SERENA SCUDERI.

Serena Scuderi ci parla di fai-da-te e riciclo creativo: perché è utile, qual è l’opera che le sta a cuore e i consigli per salvaguardare l’ambiente.

Serena Scuderi parla di arredamento e riuso

Ama dare una seconda vita alle cose e lei stessa ha almeno 4 vite: Serena Scuderi lavora nella musica, cura da 10 anni un blog dedicato al fai-da-te e alla decorazione d’interno e ha da poco pubblicato il suo primo libro sul ricamo moderno(1), materia su cui è così ferrata da tenere dei workshop.

È così brava a trasmettere le sue passioni che sono quasi 12 mila le persone che seguono su Instagram il suo Cappello a Bombetta, trovando sempre nuove ispirazioni per lo stile di casa e di vita.

L’esperienza di Serena con il fai-da-te

Il fai-da-te è un ottimo modo per riciclare in maniera creativa mobili e oggetti che ci sembrano datati, evitando così di produrre ulteriori rifiuti. Ma il fai-da-te è davvero alla portata di tutti e tutte?

 Sicuramente si, magari iniziando per gradi, da lavori di recupero più semplici fino a impegnarsi su creazioni più complesse che richiedono più materiali e più passaggi.

Puoi mostrarci e raccontarci l’opera di riciclo creativo di cui vai più orgogliosa?

Le sedie sono uno degli oggetti di arredo che preferisco: adoro recuperare quelle vintage da mercatini o addirittura per strada e sistemarle con la pittura o con dei ritagli di tappezzeria, materiale che amo moltissimo e che trovo molto versatile.

Arredare casa con riciclo creativo

 La sedia nella fotografia è una delle mie preferite: l’ho trovata abbandonata per strada, rovinata e sfondata ma la struttura e le linee mi ispiravano molto, semplici e nordiche come piacciono a me. L’ho pulita, verniciata e con un’asse di legno tagliata in misura ho sistemato la parte sfondata. Dopo ho creato la seduta con dell’imbottitura e uno strofinaccio da cucina che è diventato, grazie alla mitica sparapunti, una fodera perfetta e facilissima da creare.

Nel tuo blog scrivi che è importante che ognuno di noi viva con il minor impatto possibile. Da dove suggerisci di partire?

Sicuramente comprare meno e meglio: abbiamo un’ansia pazzesca di possedere tutto e subito e altrettanto velocemente però ci stanchiamo, accumulando cose che poi finiscono inevitabilmente nella spazzatura.

Io sono sempre stata una shopping addicted, soprattutto di vestiti: negli ultimi anni ho imparato a selezionare meglio evitando il fast fashion che ti invoglia con il prezzo super economico e la grande offerta a comprare molto più di quello di cui abbiamo realmente bisogno. Ho fatto pulizia nell’armadio, cercando di capire e conservare solo ciò che amavo davvero e indossavo più spesso e volentieri. Ormai il mio shopping è molto ragionato e sempre più orientato al vintage (mia passione da sempre) e al mondo dell’handmade che garantisce eticità, qualità e originalità.

Imparare a cucire e ricamare può essere una risposta alla fast fashion? 

Assolutamente, perché si possono valorizzare anche capi molto basici rendendoli unici e originali, creando un proprio stile; inoltre si possono in questo modo recuperare capi che magari non utilizzavamo più perché rovinati o perché ci avevano stancato dandogli una nuova vita.

Centrini ricamati sui jeans

Amo molto l’idea del Refashion che sta alla base di questa creatività: per esempio, qui ho sistemato dei vecchi jeans che mi piacevano molto ma che avevano il fondo ormai rovinato. In modo semplice, veloce e super originale ho risolto un problema e creato un capo assolutamente unico e questo grazie a dei centrini trovati in un mercatino!

Qual è il più grande spreco di energie?

Utilizzare le risorse che abbiamo a disposizione male e senza buon senso, alla lunga credo sia la cosa peggiore.

 

FONTI

  1. “Ricamo Pop. Idee e proposte per ricami alternativi”
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